13 ottobre 2009

BAARìA : IL FILM DI TORNATORE



LA SICILIA TRA PASSATO E PRESENTE , IN UNA TERRA CHE NON CORRE MA INSEGUE.

CINE-RACCONTO E CRITICA
di Matteo Dragà

Il film di Tornatore , ambientato a Bagheria , completamente in siciliano , narra le vicende di una famiglia , le relazioni e gli intrecci sono segnati dalle guerre mondiali e l'avvicendarsi sulla scena politica del fascismo,il comunismo , la democrazia cristiana e il socialismo.
Peppino è uno dei protagonisti , che scopre la sua passione per il comunismo , e spesso il partito sarà motivo di discussione in famiglia , un "non lavoro" per chi è costretto a vivere di pane e non di ideologia. L'amore di Peppino e Mannina sarà frutto di numerosi figli , che crescendo saranno considerati "figli del comunismo" prigionieri delle ipocrisie e contraddizioni del luogo.
Un comunismo italiano che storicamente ha rivoluzionato ma mai sfondato , ha raccolto le masse dei contadini senza mai convincerli fino in fondo. La supremazia della democrazia cristiana, la povertà della Sicilia e la voglia di ricevere aiuto economico dalla bottega della politica , tutti diventano clienti , in un mercato pronto a svendersi per un voto o preferenza.
L'ideologia è forte ma pochi possono comprenderla , Peppino ci crede , vede un cambiamento , una riforma , ma deve fare i conti con chi comanda , anche con la mafia. Il regista non forza la mano sulla sicilia della mafia , già vista e rivista in altre pellicole , ma più sulla politica sui sogni e desideri della povera gente , la spontaneità e la forza del dialetto rende alcune scene molto simpatiche. Un affresco capolavoro , piacevole da seguire senza stancare.
Una delle scene più significative è quella che vede Peppino ( il rivoluzionario comunista ) vicino di casa di un poliziotto , le rispettive mogli all'uscio di casa aspettano i mariti , che per motivi diversi sono alla stessa manifestazione , la radio comunica che la protesta si è inasprita con episodi di violenza , Peppino a protestare e il poliziotto con la funzione di mantenere l'ordine pubblico , entrambi uomini della stessa Bagheria.
Nessuno può giudicare , le preoccupazioni , le ansie di Mannina e della moglie del poliziotto sono sullo stesso piano , lo spettatore deve solo osservare .
Un Peppino che corre ad inizio film ed anche alla fine continuerà a correre , in una terra che insegue il tempo , rimanendo sempre indietro.

GIUDIZIO FINALE

MUSICHE : 9
SCENEGGIATURA : 8.5
REGIA : 9
DA VEDERE!

1 commento:

mariaclaudia ha detto...

uno dei film più emozionanti che abbia mai visto..dove storia politica e società si fondono perfettamente! raccontata magistralmente da Tornatore regista natio del luogo quindi critico e preciso. uno schicchio d Italia dove il mondo contadino comunista e incontaminato viveva lo scontro con una classe totalmente diversa di latifondisti ex fascisti o monarchici.NOn resta che scegliere la prospettiva migliore dalla quale guardarlo , ma anche un occhio neutrale ne rimarrebbe folgorato!