10 aprile 2009

Perchè?




PIU' DI 200 VITTIME

29.000 SFOLLATI

2000 FERITI




Terremoto in Abruzzo

A seguito della scossa di terremoto avvertita intorno alle 3 e mezza del 6 aprile in Abruzzo e nel Lazio tutte le strutture operative del Sistema Nazionale di Protezione Civile sono al lavoro, sotto il coordinamento del Capo Dipartimento Guido Bertolaso.

Il Comitato Operativo per assicurare il coordinamento delle attività in emergenza, si è riunito quotidianamente presso il Dipartimento Nazionale della Protezione Civile fino al 9 aprile, per poi cedere il coordinamento ad un gruppo più ristretto in contatto costante con la Di.Coma.C. - direzione di comando e controllo - punto di raccordo tra il coordinamento nazionale e quello locale. Sede della struttura è l'edificio dell'ex scuola "Guglielmo Reiss Romoli" a L’Aquila.
Sono 1.650 gli uomini delle Forze Armate, 2.000 quelli delle Forze dell’Ordine, oltre 1.000 i tecnici della Regione Abruzzo e 3.000 i volontari. Questi i numeri delle forze in campo che senza sosta stanno portando il loro aiuto alla popolazione abruzzese colpita dal terremoto.

Sono state allestite 41 aree di ricovero che ospitano 19.734 persone. Altre 10.000 persone sono accolte in 171 alberghi messi a disposizione nelle province di Teramo, Pescara e Chieti.
Ferrovie dello Stato informa che sono utilizzati dalla popolazione locale 500 posti messi a disposizione nei treni dotati di cuccette.

Sono 53 in tutto i punti medici di soccorso sanitario dislocati su tutto il territorio e che garantiscono una piena copertura. 16 i P.M.A. - Posto Medico Avanzato - installati, a cui si aggiunge un ospedale da campo dell’Ares Marche, che è pienamente operativo ed è in grado di offrire anche un servizio per la tomografia mobile e la radiografia.


Sono operativi dieci uffici postali mobili nei pressi dei campi di accoglienza dell’Aquila e di altre località colpite dal sisma.

Il terremoto
Alle 3.32 del 6 aprile 2009 una scossa distruttiva ha colpito la zona dell’Aquila.

È subito emerso che si tratta di un terremoto storico, di impatto paragonabile a quello dell’Umbria e Marche del 1997. La città più colpita dalla scossa, di magnitudo 5.8 della scala Richter - IX grado della scala Mercalli, è L’Aquila, dove nel centro storico si sono registrati crolli e vittime, ma anche da Paganica sono giunte subito notizie di crolli e incidenti, così come da Tornimparte, Poggio Picense, Villa Sant’Angelo, Fossa, Castelnuovo e Onna.

È stata la scossa più intensa dello “sciame sismico” verificatosi nella zona a partire dal gennaio scorso, con centinaia di eventi sismici tutti di modesta entità, fino a quella di magnitudo 4.0 del 30 marzo scorso.
La forte scossa è stata seguita da decine di repliche con profondità comprese fra 10 e 12 chilometri. Questo tipo di eventi sono tipici dell'Appennino.

I comuni interessati sono stati classificati secondo i criteri di nuova classificazione sismica tra la prima e la seconda categoria del territorio nazionale, considerate le più pericolose.

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