22 settembre 2009

A TU PER TU con Emiliano Reali


INTERVISTA non ORDINARIA
a cura di Matteo Dragà


1) Ordinary è uno dei tuoi primi libri tradotto anche in inglese, parli della storia di Diego e delle sue difficoltà nel vivere in "un mondo per pochi" ... il tema centrale è la diversità , è difficile vivere senza rischiare di rimanere discriminati dai poteri forti?
( Lo Stato , la Chiesa Cattolica )


Io direi che è difficile vivere, nel senso pieno della parola, riuscire a liberarsi da preconcetti e timori circa il giudizio altrui. E’ un discorso che non si riferisce solamente alle frange “discriminabili” come gli omosessuali, gli immigrati o gli ebrei (che sicuramente sono colpiti da questo male in misura molto maggiore), ma ad ognuno di noi. Troppo spesso ci costruiamo infatti delle corazze e delle maschere che crediamo ci permettano di essere accettati e di nascondere le nostre fragilità. Ciò avviene perché c’è una sempre più spinta propensione al giudizio, alla discriminazione, alla paura di quello che non conosciamo. C’è un degrado culturale dilagante che porta come conseguenza tutto ciò. Si dovrebbe iniziare un lavoro dalle fondamenta per “educare” alla comprensione di sé e degli altri, ma proprio le istituzioni che dovrebbero dall’alto mandare un messaggio in tal senso (la Chiesa e lo Stato) remano controcorrente spingendoci verso una pericolosa e preoccupante regressione.


2) Mi parli del tuo nuovo romanzo " Se Bambi fosse trans?"



Se Bambi fosse trans? ha segnato per me una tappa molto importante, per scriverlo ho dovuto farmi molte domande e cercare le risposte non solo nel mio cuore, ma anche in realtà fino a poco prima distanti dalla mia quotidianità. Parlare di travestitismo e transessualità, focalizzandomi sull’ intimità dei sentimenti oltre che sull’esteriorità più tangibile, mi ha permesso di capire e di scardinare anche nel mio sentire stereotipi ai quali ero erroneamente ancorato. E’ stata una sfida, riuscire a essere credibile e vero senza attingere alla mia diretta esperienza; piuttosto assorbendo le emozioni che mi venivano regalate da persone da me intervistate o incontrate. Questo romanzo è uscito da qualche mese e mi ha regalato già molte soddisfazioni sia a livello di pubblico che di critica; sono felice e incrocio le dita per i progetti che ne stanno derivando (è il lavorazione la sceneggiatura per un adattamento cinematografico, dovrebbe essere pronta a breve la versione inglese e attendo conferma circa un concorso letterario molto importante dove potrei essere in finale).

3) Roma è continuamente oggetto di episodi di violenza contro i gay , in parte protagonisti del tuo romanzo , perchè odiare chi vive la sessualità non in modo "ordinario" ?


Spesso ci si scaglia contro ciò che non si conosce o ci spaventa. Da resoconti di amici psicologi ho avuto conferma del fatto che di frequente proprio coloro che fin da ragazzi discriminavano o si avventavano contro persone omosessuali, si trovano dopo anni a fare i conti con una omosessualità repressa per troppi anni. Il rischio, attuale in questi giorni, poi è quello della “moda”: dare troppo risalto mediatico anche a eventi di poco conto potrebbe scatenare in ragazzotti privi di principi o senza nulla di meglio da fare un pericoloso spirito di emulazione.


4) Cosa diresti a chi rimane vittima di tali assurde violenze?


Direi che gli sono vicino e comprendo il loro dolore, il senso di impotenza, di vulnerabilità, la rabbia che insorge contro chi viola il nostro diritto a un’esistenza serena. Ma sottolineo che non bisogna piegare la testa o rinchiudersi in ambiti protetti (che ultimamente sembrano non esserlo più). Vivere con orgoglio e naturalezza, far capire che non c’è nulla di male, ne da nascondere, ne di cui vergognarsi nella vita di persone che amano come tutti gli altri. E auspico, anche se con poca fiducia, che chi di dovere protegga, a livello normativo e non solo, tutti i cittadini (omosessuali e non).

5)Quali sono le difficoltà di uno scrittore? A chi inizia questo lavoro cosa consiglieresti ?


Le difficoltà sono molte, ma non penso che in nessun ambito sia facile riuscire ad emergere. Fare della propria passione (come nel mio caso) il tuo lavoro è un privilegio che richiede sacrifici, determinazione, voglia di rialzarsi dopo l’ennesima porta in faccia. Mai arrendersi se questo significa tradire la nostra più intima inclinazione, sempre però tenendo i piedi per terra e facendo i conti con la realtà.

6) Come sono i rapporti con il tuo editore?


Assolutamente buoni. Sono riconoscente ai vari editori che hanno pubblicato i miei lavori (soprattutto ad Azimut e EdiGiò) perché hanno creduto in me e nei progetti che portavo avanti.


7) Cosa pensi di scrivere in futuro ? quali sono i tuoi progetti futuri?


A novembre uscirà la mia nuova fiaba illustrata “La reggia di luce” che presenterò il 15 novembre presso la catena Feltrinelli e il 22 novembre presso la libreria Giunti, a Roma. Attualmente sono impegnato nella scrittura di un musical, c’è in ballo un lavoro con una produzione americana per cui dovrei cimentarmi nel creare la sceneggiatura di un film e in un folder del mio pc il mio nuovo romanzo aspetta che inizi un puntuale e attento lavoro di revisione.


8) Fabio Canino ha scritto le prefazioni dei tuoi libri , è un tuo amico?Lui è un personaggio televisivo , pensi di andare in tv per parlare dei tuoi romanzi?


Stimo Fabio e lo ringrazio per aver scritto la prefazione ai miei due romanzi. Sono stato già in tv varie volte ma in canali regionali o satellitari. Arrivare sulle reti nazionali non è facilissimo!


9) Quale di queste frasi ti piace di più ?


a) "Abituarsi alla diversità dei normali è più difficile che abituarsi alla diversità dei diversi. (Giuseppe Pontiggia)"

b)"Nel mondo non ci sono mai state due opinioni uguali. non più di quanto ci siano mai stati due capelli o due grani identici: la qualità più universale è la diversità."De Montaigne"

c)Pasolini scriveva di essere "non appartenente a nessuno, libero d’una libertà che mi ha
massacrato… il mio blocco sessuale che mi rende un diverso … è anche la mia privata
tragedia". E’ una condizione che forse vivono molti omosessuali.
Ci si può anche abituare a una determinata attività sessuale che alla fine ne diventa la loro unica manifestazione, che certamente non è meno unica dei rapporti eterosessuali solo perché "amore non procreante".

d)"Studiamo quello che osserviamo ma ciò che vediamo non sempre esiste."Brida" di Paulo Coelho

Scelgo la frase di "De Montaigne" (b)

Grazie Emiliano , per la tua disponibilità e per ciò che hai detto , buon lavoro ed un grosso in bocca a lupo!!

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